Croce dei Padri Passionisti
Nel ricordo del I Centenario della S. Missione dei Padri Passionisti

Casamicciola 1903 - Casamicciola Terme 2003
In quest’ultimi tempi, per molte anime dei credenti, è stato spiritualmente
sconvolgente il pensiero del predicatore islamico Smith riguardo al Crocifisso:
“ E’ solo l’immagine di un morto”.
Il Crocifisso, invece per i Cristiani è simbolo di vita, di salvezza e di
redenzione.
Su quel Sacro Legno è morto, per i peccati degli uomini, un Uomo –Dio e
nell’Amore, ha trasformato la Croce, orribile strumento di tortura, in
strumento efficacissimo per la salvezza dell’umanità.
Durante tutti i secoli schiere innumerevoli di Santi, di anime oranti, di
seguaci
del Cristo hanno attinto da questo Legno di Salvezza: forza, gioia, pace,
speranza e fede.
L’hanno sempre avuto, sia nelle lotte dello spirito, sia nel dolore, sia nel
percorso della loro travagliata esistenza umana come punto focale di
riferimento e di vita.
Gesù ha voluto morire per Amore e, nell’Amore, ha voluto soffrire tutta la
vasta gamma dei suoi dolori per attuare l’aspirata riconciliazione dell’umanità
con il Padre Celeste.
Con la Sua Passione e Morte ha dato alla Divinità il giusto riscatto, nel suo
sangue, ed ha riportato nuovamente l’uomo, che brancolava nelle tenebre del
peccato, nell’Amore infinito di Dio
Egli accettò, fino all’ultimo, gli scherni e le ironiche sfide dei soldati:
“ Se sei Figlio di Dio scendi dalla Croce “,
ma, appena spirato, la Sua Divinità si rivelò in modo così potente, da
imporsi a
coloro che fino a quel momento si erano burlati di Lui:
“ Veramente Costui è il Figlio di Dio”.
Così, nella morte dell’umano, Cristo comincia a manifestarsi
quale è realmente:
non uno sconfitto, ma un vittorioso.
La più grande vittoria che il mondo conosca: vittoria, che rannoda,
nuovamente
l’umanità alla Divinità.
Alla luce feconda di questo segno, impregnato d’Amore, l’anima cristiana ha
trovato sempre nuove forze, sicure speranze ed, al suo riflesso, ha sempre
riportato vittoria sul mondo e sulle passioni.
“ Con questo segno vincerai”.
Brillò questo segno nel sonno all’imperatore Costantino e sotto il segno
della Croce sconfisse, con il suo esercito, il rivale Massenzio nella celebre
battaglia di
Ponte Milvio.
“ Con questo segno vincerai”. Questo sprazzo di luce ha filtrato tante volte
nella mente e nel cuore di molti cristiani durante il percorso della loro vita
ed, al
riflesso della luce di questo segno, hanno trovato la loro rinascita
spirituale e quella gioia e pace “ che il mondo irride, ma donar non può”.
Nel secolo XVIII la luce della Croce di Cristo conquistò il cuore di colui
che doveva diventare nel mondo l’apostolo del Crocifisso:
S. Paolo della Croce, fondatore dei Padri Passionisti.
Allontanati dal suo cuore gli affetti terreni, il suo essere fu totalmente
preso
dall’Amore per Colui che il Crocifisso rappresentava:
Cristo, Figlio di Dio – Umanato.
Egli, infatti, nell’estate del 1720 ricevette a Castellazzo una speciale
grazia soprannaturale, che merita di essere citata, come la riporta il Santo
Vescovo Passionista Vincenzo Maria Strambi.
Questa visione fu decisiva per la sua futura esistenza e per il suo fecondo
apostolato nel campo missionario della Chiesa.
“ Fui elevato da Dio con altissimo raccoglimento. In questo momento mi vidi
in spirito vestito di nero sino ai piedi con una Croce bianca in petto e, sotto
la Croce il nome SS.mo di Gesù in lettere bianche.
In questo istante mi sentii dire queste parole: E’ questo il Segno di quanto
deve essere puro e candido quel cuore che deve portare scolpito il nome SS. di
Gesù”.
Questo Sacro Simbolo S. Paolo della Croce non solo l’inalberò sul suo abito,
ma Lo piantò nel Suo cuore.
Il Crocifisso fu l’oggetto prediletto del suo amore, fu il tema fisso delle
sue
fatiche apostoliche ed al riflesso di questo Santo Segno, seminò nei cuori
dei
fedeli la Grazia di Dio e convertì all’Amore Eterno i più incalliti
peccatori.
Sulla scia di questa visione celeste fondò la:
“ Congregazione dei minimi chierici regolari della Santa Croce e Passione
di Nostro Signore Gesù Cristo”.
Quest’amore sviscerato per il Crocifisso, il Santo lo ha inculcato con la
parola, con gli scritti e con la testimonianza della sua vita, nel cuore dei
suoi figli spirituali.
Questi suoi figli, chiamati dal popolo Passionisti, non hanno mai tradito lo
spirito del loro Fondatore e, sulla scia del loro Padre, hanno predicato, in
tutte le parti del mondo, il “Verbum Crucis, sorgente inesauribile di salvezza.
Anche l’Isola Verde è stata, in più occasioni, pulpito della loro
predicazione apostolica.
Le varie Croci ricordo, seminate in vari punti del territorio isolano,
attestano, nel tempo, il passaggio di questi apostoli della Passione del Cristo
e sono, per tutti, un richiamo a vivere quel mistero di Amore-Dolore che questo
Simbolo rappresenta.
Nel 1903 i piedi evangelici di questi missionari del Crocifisso calcarono
anche la ferace terra di Casamicciola Terme.
Dal 10 al 25 marzo di quell’anno la loro voce risuonò nella Chiesa di
Santa Maria Maddalena.
Furono giorni di intensa Fede, di rinnovamento interiore, di pace dello
Spirito.
Sono trascorsi 100 anni da quei giorni e il Simbolo di Salvezza, che i figli
di San Paolo della Croce lasciarono ai fedeli, come pegno delle loro fatiche
apostoliche, ancora svetta lungo la marina di questa amena cittadina.
Nel corso degli anni, per motivi urbanistici, il monumento ha subito varie
ristrutturazioni, ma questi fattori estetici non hanno affievolito il sentimento
affettivo dei fedeli di Casamicciola Terme, che, memori della fede dei padri,
l’hanno sempre amato e continuamente l’hanno adornato di fiori e di luci.
Questo intimo sentimento non si è mai esaurito, ma negli anni si è sempre più
radicato e quando l’eco di certe strane voci, circa una sua possibile
eleminazione, giunse alle loro orecchie, sono stati presi da una forte
indignazione umana verso gli autori di un tale progetto.
Perciò né l’ala edace del tempo, né i vari sussulti socio-politici sono
riusciti a scalfire il suo alone di gloria.
Dopo un secolo dalla sua installazione la Croce di Cristo è ancora lì sul
corso Luigi Manzi, cullata alle spalle dalle onde marine e con lo sguardo
protettore rivolto verso la città di Casamicciola ed il verde del Monte Epomeo.
Nel suo statuario silenzio proclama alla gente che Lei è la vera scialuppa di
salvezza ed il vero ancoraggio di vita.
Incastonata come perla preziosa in quello stupendo scenario di natura, questo
simbolo lasciato un dì lontano, come pegno d’Amore, dai Missionari della
Passione, ripete ai viandanti, oggi, come sempre, che la Croce è segno di Amore,
che la Croce è segno di Vita, che la Croce è segno di Vittoria.
Padre Marco Caprio Passionista
